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L'esecuzione di questa pala d’altare è da mettere in relazione ai lavori di sistemazione della cappella della famiglia Bonaldo nella sacrestia della chiesa di San Zaccaria. Nel gennaio 1562 Francesco Bonaldo, mercante di seta e lana, donava 200 scudi per la ridecorazione della cappella in cui erano stati recentemente sepolti i suoi fratelli, Girolamo e Giovanni. Da qui discende la scelta dei santi rappresentati ai piedi della Madonna con il bambino e san Giuseppe raffigurati entro un’abside mosaicata; al centro di spalle san Giovanni Battista fanciullo, a destra san Girolamo in vesti cardinalizie, a sinistra san Francesco. La pala fu probabilmente eseguita a ridosso della donazione del 1562, data l’esistenza di uno schizzo del dipinto che reca, sul retro, la data 1564. La composizione del dipinto, seppure asimmetrica, risulta armonica ed equilibrata e ispirata alla tradizione veneziana quattro-cinquecentesca delle grandi pale d'altare, da Giovanni Bellini a Tiziano. Grande attenzione è posta nella resa delle stoffe e dei tessuti. L'artista studia la luce e i rapporti con l'ambiente in funzione della direzione della illuminazione naturale proveniente dalle finestre della sacrestia, accorgimenti che oggi, con la musealizzazione dell'opera, è difficile cogliere.