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Restituita da Parigi nel 1815, la pala si trovava un tempo sull'altare maggiore di casa Mocenigo nella chiesa di Santa Maria della Carità. Riferita generalmente all'inizio del Seicento, dimostra la dignitosa traduzione operata da Leandro del linguaggio del padre Jacopo abbandonando l’intimità dei crepuscoli paterni per imprimere al colore una nettezza di timbro affatto diversa.