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La Sala XXIV occupa l’originaria Sala dell’Albergo della Scuola Grande della Carità, luogo di riunione dei membri più autorevoli e di custodia dei documenti e delle reliquie più importanti della confraternita. La parete che conduce verso l’odierna Sala XXIII era originariamente chiusa e dotata di altare, su cui era collocata l’opera di Antonio Vivarini e Giovanni d’Alemagna ora sulla parete destra, tra le due finestre. L’apertura del passaggio risale ai lavori ottocenteschi di Giannantonio Selva. Il soffitto dorato e policromo, restaurato tra 2011 e 2012 - grazie al contributo dell'associazione Save Venice -, è tra i più importanti di Venezia in quanto è l'unico figurato del '400 sopravvissuto in laguna. Sulla parete che conduce in Sala I è visibile la Presentazione di Maria al Tempio di Tiziano realizzata per questo ambiente, come pure i due teleri di Giampietro Silvio e di Gerolamo Dente con fatti della vita della Vergine.