La tela è stata realizzata da Giambattista Tiepolo nei primi anni Quaranta del Settecento per il soffitto della chiesa veneziana delle Cappuccine presso Castello, dove si inseriva nello spazio architettonico entro una ricca decorazione eseguita dal quadraturista Gerolamo Mengozzi Colonna.
Rappresenta la scoperta della Vera Croce da parte di Elena, madre dell’imperatore Costantino, avvenuta durante un pellegrinaggio a Gerusalemme. La santa è rappresentata nell’atto di compiere un gesto trionfante davanti alla croce, fulcro di tutta la composizione, sovrastata da angeli e circondata da una schiera di astanti che assistono all’episodio miracoloso.
Come succede assai spesso in Tiepolo, la versione definitiva si discosta dal bozzetto per sensibili cambiamenti iconografici, in parte spiegabili con un adeguamento dell’artista ai gusti del committente. L’ impianto spaziale della scena è di grande audacia: il potente scorcio dal basso permette ai singoli gruppi di figure di risaltare sul fondo luminoso del cielo, come se fossero issati su piedistalli. L’opera, molto lodata dalle fonti coeve, rivela nell’impasto cromatico estremamente luminoso le straordinarie doti di colorista del pittore.