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La pala, originariamente posta su un altare nella chiesa del Corpus Domini di Venezia, costituisce l’opera più importante delle cinque eseguite da Lazzaro Bastiani per tale chiesa. Singolare è che vi siano rappresentate, ad eccezione degli angeli musici, solo figure femminili: la ragione sta probabilmente nel fatto che la chiesa, ove era conservata una reliquia di santa Veneranda – fatto che ne spiega la ricorrenza molto inconsueta – era collegata ad un monastero femminile dell’ordine domenicano. 

Le sante rappresentate esemplificavano-mostravano per le monache modelli di devozione al femminile: santa Lucia, cui le monache erano particolarmente devote, le sante Agnese e Caterina, tutte accomunate dalla fedeltà (al Cristo) allo Sposo Celeste, e la Maddalena, presa ad esempio per la scelta di una vita ascetica e penitente.

Alla raffigurazione dei santi eponimi dei committenti, individuati dagli studi nella famiglia Contarini che aveva la lapide sepolcrale di fronte all’altare, viene concesso uno spazio più defilato nella composizione: la parete dell’edicola alle spalle della santa in trono. Bernardo e Domenico sono i santi onomastici dei fratelli Contarini nominati nell’iscrizione, mentre Girolamo allude probabilmente al terzo fratello e Francesco al padre. La moglie di quest’ultimo è ricordata dalla presenza di santa Chiara, riconoscibile per l’abito a righe, posta in secondo piano sulla destra.