Caro diario,
sono nella mia stanza, con indosso quell’abito azzurro che mi piace tanto, mentre fisso quella Madonna con Bambino appesa alla parete. Sono abbastanza in ansia e preoccupata perché mio padre mi ha appena dato una notizia che ci ha lasciati entrambi piuttosto sconvolti. Lui era proprio qui accanto a me, un po’ agitato e pensoso, con la testa appoggiata alla mano. Con la voce tremante mi ha detto di aver ricevuto una lettera in cui c’era scritto che un principe inglese, un certo Ereo, credo, vorrebbe sposarmi. Ma io, questo ragazzo, non l’ho neanche mai visto! Mio padre sembrava molto preoccupato quando abbiamo parlato e lo capisco: questo principe è pagano! Come potrebbe mai funzionare la nostra unione quando io avevo già deciso di votare la mia vita a Dio? Posso davvero sposare quest’uomo? Non lo so, in realtà. Ho però provato a tranquillizzare mio padre, dicendogli di non preoccuparsi e che, se questo fosse stato davvero il suo volere, io avrei acconsentito al matrimonio. Che altro avrei potuto fare? Queste cose sono sempre complicate e, purtroppo, io non posso farci niente. E neanche mio padre, che è il re di Bretagna: il re d’Inghilterra è un uomo che incute molto timore ed è talmente potente che non si può rifiutare una sua proposta, soprattutto una così importante. Quindi sì, avrei sposato Ereo ma solo a delle condizioni che non sarebbe stato possibile discutere! Il mio futuro marito dovrà convertirsi al Cristianesimo e dovrà partire con me per Roma, dove il Papa ci darà la sua benedizione. Inoltre, non voglio fare questo lungo pellegrinaggio da sola e voglio essere accompagnata da altre dieci compagne e, al seguito di ognuna di noi, altre mille. Ecco, questi sono tutti punti che andranno rigorosamente scritti nella lettera di risposta da mandare in Inghilterra. Magari, viste tutte queste condizioni, il principe cambierà idea e non mi vorrà più sposare. Confesso di essere comunque preoccupata per ciò che mi aspetta e non so se sarò all’altezza di quello che verrà dopo ma per il momento non posso fare altro che aspettare quella risposta che forse cambierà la mia vita per sempre.
A presto,
Orsola