L’attribuzione tradizionale dell'opera a Jacopo Tintoretto è stata mantenuta dalla critica, seppur con qualche incertezza, fino all'inizio del XX secolo, quando è stato proposto il nome di Palma il Giovane come autore del dipinto; da allora il dibattito attributivo è rimasto sostanzialmente aperto. Il linguaggio pittorico di stretta osservanza tintorettesca, ancorché con cedimenti qualitativi e discontinuità che sembrano suggerire la presenza di più mani, induce alcuni studiosi a mantenere l'attribuzione dell’opera nell'ambito della cerchia del maestro veneziano.
La scena rappresenta il momento in cui Gesù, rivolto agli scribi e ai farisei che hanno condotto presso di lui l’adultera, pronuncia le parole: «chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra» (Giovanni, 8.7). Il gruppo è inserito in uno spazio serrato e gremito di personaggi scalati nello spazio scuro aperto all'esterno, con un varco posto sulla sinistra. La selezione cromatica guida l'osservatore verso il nucleo tematico della figurazione; le note acute dei rossi delle vesti di Gesù spiccano all’interno di una gamma cromatica bassa che, partendo dal giallo-oro dei personaggi posti sul primo piano, si attenua progressivamente con esiti che sconfinano nel monocromo.