Il dipinto, proveniente dalla magistratura della Messetaria deputata alla riscossione dei dazi sui contratti di compravendita, rappresenta il leone marciano, cinto da aureola e con il libro recante l'iscrizione "Pax tibi Marce, evangelista meus". Secondo la leggenda fu questa la frase che un angelo, in forma di leone alato, avrebbe rivolto a san Marco, naufrago tra le lagune, preannunciandogli che in quelle terre avrebbe trovato riposo il suo corpo. Nella composizione la maestosa solennità del leone è temperata dalla serenità che pervade il paesaggio e dall'atmosfera meditativa dei santi.
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