Dopo un restauro complesso, durato oltre quattro anni e finanziato da Save Venice con il sostegno di Dr. & Mrs. Randolph H. Guthrie, le Gallerie dell'Accademia sono liete di presentare il Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano, esposto in una sala dedicata dal 4 ottobre 2024.
Opera di straordinaria qualità, è un esempio eccezionalmente integro di ancona veneziana trecentesca a più registri, con scene narrative disposte attorno all'Incoronazione della Vergine centrale e una fastosa cornice lignea intagliata e dorata, che inquadra venticinque parti dipinte in uno splendido connubio tra oro e colore. Realizzata per lo scomparso monastero femminile di Santa Chiara a Venezia, fu conservata tra le mura claustrali fino all'avvento delle soppressioni napoleoniche, giungendo alle Gallerie dell'Accademia solo nel 1811, con l'esclusione della tavola centrale, inviata alla Pinacoteca di Brera a Milano e sostituita da un dipinto di Stefano di Sant'Agnese fino al 1950, quando l'opera fu ricomposta con le sue parti originali.
L'intervento conservativo diretto da Valeria Poletto, con la direzione tecnica di Maria Chiara Maida fino al 2020 e poi di Francesca Bartolomeoli, è stato realizzato da Milena Dean, che ha curato il restauro delle parti dipinte e della cornice, Roberto Saccuman intervenuto per la revisione strutturale dell'opera e Anna Brunetto che ha eseguito la pulitura con tecnologia laser degli intagli lignei; il lavoro ha restituito la raffinatissima gamma cromatica del polittico, il calore delle superfici dorate e la piena leggibilità del programma iconografico, rivelando aspetti tecnico-esecutivi preziosi e inediti. Tra questi, in particolare, gli schizzi, le prove di colore e i disegni preparatori che Paolo Veneziano aveva realizzato in parti nascoste dell'opera. La pulitura della cornice, per la quale è stata adoperata la tecnologia innovativa e altamente selettiva del laser, ha consentito di rimuovere le stratificazioni più recenti, recuperando la doratura ottocentesca, in ottimo stato di conservazione. Inoltre, per rispondere alle attuali necessità conservative, è stata appositamente progettata una nuova struttura di supporto e sostegno.
La morfologia del manufatto è stata inoltre mappata tramite scansione fotogrammetrica e l'acquisizione di immagini ad altissima risoluzione e dettaglio con il microscopio digitale 3D Hirox, in comodato alle Gallerie dell'Accademia grazie a Venice International Foundation, che ha consentito di osservare particolari dell'opera ad ingrandimenti inediti.
«L'eccezionale campagna di restauro del polittico – commenta il direttore delle Gallerie dell'Accademia, Giulio Manieri Elia – corona un lungo lavoro di acquisizione, studi preliminari, pulitura e reintegrazioni pittoriche. La valorizzazione del patrimonio artistico è frutto dell'intensa e costante attività di ricerca del museo, che oggi raccontiamo anche al grande pubblico, presentando un'installazione multimediale che descrive il restauro nei suoi diversi passaggi. Stiamo già lavorando alla preparazione di un importante convegno di studi, al fine di condividere i risultati di questa operazione con la comunità scientifica».
Il dotto programma iconografico è esplicitamente rivolto alla sensibilità di una comunità femminile. Nella tavola centrale è raffigurato il soggetto dell'Incoronazione della Vergine, un tema di origine occidentale che ebbe grande fortuna in laguna nel corso di tutto il secolo XIV. L'evento celeste è descritto all'interno di un'elaborata macchina scenica di grande ostentazione esornativa: un ampio trono, circondato da un cielo stellato, accoglie Cristo e Maria ammantati in drappi serici, mentre un coro di angeli musicanti domina la scena. Negli scomparti laterali si dispiegano otto scene con episodi della vita di Cristo, mentre nel registro superiore vengono narrate le storie di san Francesco e santa Chiara, tra la Pentecoste e il Giudizio Universale. Completano la ricca narrazione nella parte alta le figure di re Davide, del profeta Isaia e i quattro evangelisti, mentre nell'intradosso dello scomparto centrale sono visibili quattro piccole immagini angeliche.
L'opera, che è parte della collezione permanente delle Gallerie dell'Accademia, viene esposta accanto a una piccola e preziosa croce astile polilobata, dall'altissima qualità pittorica, proveniente da una collezione privata e concessa in comodato d'uso al museo. Un esempio raro di pittura veneziana di primo Trecento, attribuita al Maestro dell'Incoronazione della Vergine di Washington del 1324, una figura ancora per molti aspetti poco nota, che potrebbe essere identificata con il fratello di Paolo Veneziano, Marco, o con il padre Martino, o certamente con un suo stretto collaboratore.