Dal 26 giugno al 30 ottobre la Giuditta e Oloferne di Pietro Ricchi (Lucca, 1606 - Udine, 1675) dal museo del Castello del Buonconsiglio di Trento sarà visibile in sala 3 alle Gallerie dell’Accademia. Sostituirà la tela di Mattia Preti, Omero, che partecipa alla mostra “I volti della sapienza. Dosso e Battista Dossi nella Biblioteca di Bernardo Cles”, a cura di Vincenzo Farinella e Laura Dal Prà, visitabile dal 1 luglio al 22 ottobre 2023 al Castello del Buonconsiglio di Trento.
Giuditta e Oloferne, tra i capolavori del maestro lucchese, ha un forte impatto emotivo, accentuato dal forte contrasto chiaroscurale dato dall'illuminazione "a lume di candela". Quello della Giuditta, eroina israelita che taglia la testa al generale assiro Oloferne per salvare il suo popolo, dopo averlo sedotto, invitato nella sua tenda e avergli offerto da bere, è un soggetto particolarmente frequentato dagli artisti del Seicento. Il tema biblico era l'occasione per una scena di sottile seduzione, in cui si può leggere, in filigrana, l’allusione al dominio della donna sull’uomo con le armi della bellezza e della vendetta. Pietro Ricchi, artista girovago a lungo attivo anche a Venezia e nel Veneto, è recentemente entrato nelle collezioni del museo con il sorprendente Cristo davanti a Caifa esposto nella mostra Da Vivarini a Tiepolo allestita nella sala XVIa del museo fino al 1 ottobre.