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RITSUE PROROGA

La mostra Ritsue Mishima – Glass works, aperta al pubblico alle Gallerie dell’Accademia di Venezia lo scorso 17 settembre e inizialmente programmata fino al 30 ottobre 2022, verrà prorogata fino a domenica 27 novembre 2022.

Un segno evidente dei risultati positivi dell’inedita esposizione dell’artista giapponese, che vive e lavora tra Kyoto, sua città natale. In virtù dell’attenzione nei confronti dello spazio, nonché del felice incontro tra la magia del vetro e le suggestioni giapponesi, lo scorso 24 settembre l’artista e le Gallerie dell’Accademia hanno ricevuto il Premio Fondazione di Venezia – quest’anno alla sua seconda edizione – nell’ambito della settimana veneziana di The Italian Glass Weeks, il più importante evento internazionale che l’Italia dedica al vetro industriale e artistico.

L’esposizione, curata da Michele Tavola, presenta 32 sculture in vetro incolore realizzate appositamente per gli spazi al piano terra del museo, che dialogano con le opere di Antonio Canova, di cui quest’anno ricorre il bicentenario dalla morte. Come afferma Giulio Manieri Elia, Direttore delle Gallerie dell’Accademia, «Ritsue Mishima è un’artista molto sensibile e attenta ai contesti in cui espone le sue opere: vetri trasparenti o argentati, che non si impongono ma propongono un dialogo molto naturale e discreto con gli ambienti e con le opere con cui condividono gli spazi. Abbiamo scelto di destinare all'artista l'ala palladiana al piano terra, ove hanno trovato posto i Gessi di Antonio Canova e siamo certi che attiveranno, con i vetri di Mishima, inediti e inaspettati colloqui».

La mostra si snoda lungo il corridoio palladiano al pianterreno e si apre con nove piccoli Meteoriti in vetro argentato la cui superficie granulosa e irregolare interagisce con il candore dei bassorilievi di Canova. Un esplicito rimando al maestro di Possagno è rappresentato dalla composizione Lottatori, che richiama sin dal titolo l’omonima terracotta del grande scultore veneto esposta in sala 10 e collocata nell’elegante teca progettata da Carlo Scarpa, eseguita nel 1775 e ispirata al gruppo scultoreo antico conservato agli Uffizi.

Il Tablino ospita alcune opere in vetro cristallo (Vento, Arca di luce e due versioni di Cellula) posizionate di fronte alla scrivania di Cicognara, mentre nella tromba della Scala ovata, progettata da Andrea Palladio, si estende, per oltre otto metri di altezza, la spettacolare “Colonna di luce”, formata da novanta elementi di forma tondeggiante. Il percorso si conclude nell’atrio antistante al monumentale cortile palladiano con una superficie specchiante sulla quale sedici opere fanno eco ai riflessi dei canali veneziani, quasi a formare un’ipnotica e unica installazione.

Le creazioni raffinate ed eleganti dell’artista richiamano gli elementi dell’acqua e della luce, omaggiando così la cultura lagunare veneziana e le sue tradizioni artigiane. La natura e la mitologia sono da sempre alcune tra le principali fonti d’ispirazione per l’artista, come si evince dai titoli di alcune delle opere esposte per la prima volta alle Gallerie dell’Accademia, quali “Fiore di mare”, “Vento”, “Sole”, “Chronos”, “Medusa” e “Infinito”.

Come afferma Mishima, «nel vetro trasparente si può trovare ogni colore. Il vetro diventa luce pura e la luce riflette lo spazio circostante. La luce riflessa mi ispira e mi porta in un'altra dimensione. Il vero concetto del mio lavoro non è il vetro, ma la luce».

 

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FOTO: Andrea Martiradonna