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Lorenzo Lotto Sacra conversazione KHM Vienna

È la nuova iniziativa lanciata dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia, in collaborazione con Intesa Sanpaolo in qualità di Main Partner, che vedrà esposte nelle sale del museo, a rotazione nei prossimi mesi, alcune opere di qualità straordinaria del Rinascimento veneto, provenienti dai maggiori musei internazionali. Si tratta di prestiti eccezionali, di dipinti che solo in rare occasioni hanno lasciato la propria sede espositiva d'origine.

Il progetto nasce dall'intento del museo di recuperare e riannodare i rapporti e le relazioni internazionali in una città così fortemente colpita, dal punto di vista dei visitatori stranieri, dalle recenti calamità, in particolare l'acqua alta del 12 novembre scorso e poi la pandemia mondiale di Covid-19.  L'intento è quello di riaffermare quel respiro internazionale e quella propensione al dialogo, che da sempre contraddistingue la dimensione sociale e culturale di Venezia.

In questi mesi il museo ha lavorato per costruire sinergie con altre prestigiose istituzioni internazionali, per offrire così ai visitatori nuovi spunti di lettura e conoscenza. I dipinti esposti si ricollegano alla tradizione pittorica rinascimentale veneta e s'inseriscono perfettamente all'interno del contesto museale delle Gallerie, intessendo una trama di dialoghi, rimandi e confronti con le opere della collezione permanente e con la città lagunare.

Il primo dipinto di questo ciclo è la Sacra conversazione con i santi Caterina e Tommaso, del 1526-28, di Lorenzo Lotto (Venezia, circa 1480 – Loreto, circa 1556), proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.  

Il dipinto sarà esposto in sala XXIII da giovedì 15 ottobre 2020 a domenica 11 aprile 2021.

Nei mesi successivi giungerà alle Gallerie un'opera straordinaria dall'Ermitage di San Pietroburgo, frutto di un importante accordo con il suddetto museo e con Ermitage Italia.  Seguirà, poi, l'arrivo di un altro capolavoro, in collaborazione con un prestigioso museo internazionale.

Si tratta, dunque, di un ciclo fondamentale, in uno scenario profondamente mutato dall'emergenza sanitaria, dove l'idea stessa di “mostra” è stata rivoluzionata e occorre ripensare nuove forme di fruizione dell'arte e di cooperazione internazionale.

Le opere d’arteafferma il Direttore delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, Giulio Manieri Elia sono un ponte che può favorire la conoscenza e agevolare il dialogo. I capolavori scelti in partenariato con i musei amici sono stati selezionati con questa logica: dialogare con il patrimonio del museo e al contempo favorire la riapertura di rapporti con il contesto internazionale in un momento poco favorevole. Ci sembra il contributo migliore che l’arte possa dare in questo difficile frangente”.  

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