Allestimento temporaneo
Opera autografa di Cosmè Tura, caposcuola della pittura ferrarese del Quattrocento, l’immagine mariana è datata, in base ad evidenze stilistiche e a raffronti con il resto della produzione nota, al nono decennio del XV secolo. Destinata alla devozione privata, dell’opera si ignora la storia collezionistica prima del 1896 quando venne acquistata dallo Stato italiano per le Gallerie. L’iscrizione nella parte bassa della tavola recita “Sviglia el tuo figlio dolce madre pia/ per far infin felice l’alma mia”, con suggestivo parallelo tra il risveglio dal sonno del piccolo Gesù e la sua futura resurrezione. Connessi alla tematica morte/resurrezione sono anche i grappoli d’uva, allusivi al sangue di Cristo e quindi alla Passione, e i due cardellini, simbolo di resurrezione. Il nome di Madonna dello zodiaco deriva dalla fascia astronomica dipinta in oro e disposta ad arco oltre le spalle di Maria di cui si distinguono ancora i segni sulla sinistra (Acquario, Pesci, Sagittario, Vergine). Tale elemento, certo peculiare in una raffigurazione mariana, risponde al gusto eclettico e colto della corte ferrarese che nutriva un peculiare interesse nell’astrologia. Nella centina della cornice, forse autografa e comunque coeva, due angeli reggono lo stemma di san Bernardino da Siena, probabile traccia per comprendere l’iniziale provenienza dell’opera o quantomeno dei caratteri di devozione del suo committente.