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Le Gallerie dell’Accademia di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Venetian Heritage, hanno avviato il 12 ottobre una raccolta fondi per l’acquisizione de La Speranza, tavola dipinta da Giorgio Vasari a Venezia nel 1542 come parte di un ciclo decorativo destinato al soffitto di un ambiente di Palazzo Corner-Spinelli. La Speranza rappresenta l’ultima tavola del ciclo ancora di proprietà privata.

La conferenza stampa si è tenuta presso il laboratorio di restauro della Misericordia, dove sono conservati gli altri dipinti del ciclo, acquisiti dallo Stato a partire dal 1987 grazie alla collaborazione tra Ministero, Fondazioni e privati. Fondamentale è stato inoltre il dialogo con i collezionisti, che comprendendo l’importanza del ricongiungimento dei pannelli a Venezia, hanno spesso agevolato la vendita dei dipinti alla pubblica amministrazione.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Paola Marini, direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, Toto Bergamo Rossi, direttore della Fondazione Venetian Heritage, e il regista James Ivory, ospite d’eccezione dell’incontro, testimonial e primo finanziatore della campagna di raccolta fondi. 

Il ciclo di Vasari testimonia l’apertura di Venezia alla Maniera tosco-romana, e la sua ricomposizione all’interno del museo permetterà di comprendere meglio l’importanza di questo contributo per lo sviluppo della storia dell’arte veneziana. La ricomposizione del ciclo ha tuttavia posto negli anni dei problemi di non facile soluzione, in parte dovuti alla dispersione in collezioni private dei dipinti, tra i quali un putto con tabella forse andato perduto, in parte dovuti all’incerta collocazione originaria del soffitto nel palazzo e alla disposizione degli scomparti.

La storia del ciclo ha inizio il 1 dicembre 1541, data in cui lo stesso Giorgio Vasari pone il suo arrivo a Venezia, in risposta agli inviti del banchiere Francesco Lioni e soprattutto di Pietro Aretino. Attraverso lo stesso Aretino Vasari conosce l’architetto Michele Sanmicheli, il quale intercede per fargli ottenere la commissione per la realizzazione del soffitto cassettonato di un ambiente del palazzo di Giovanni Corner alla Corte dell’Albero a Sant’Angelo, affacciato sul Canal Grande.

Vasari, giovane e ambizioso, è intenzionato a stupire e conquistare la città, e realizza per il soffitto cinque virtù e quattro putti con tabelle: “in uno di mezzo la Carità … in quattro quadri la fede, la speranza e la giustizia et la pazienza…. e di più 4 quadri drentoviquatro putti né canti” (Del Vita 1929, p. 39). Il tema del soffitto a cassettoni è la celebrazione delle virtù del padrone di casa che aveva voluto in posizione dominante la Carità, al centro e di dimensioni superiori. Le figure, proiettate su di un cielo aperto e luminoso, costruite con scorci molto arditi, in atteggiamenti e posture studiate e complesse, destarono grande effetto sugli artisti locali. I dettagli, ricchi e accurati, sono rappresentati attraverso una tecnica attenta e precisa, e dai pagamenti a Vasari, ai suoi collaboratori, agli altri artigiani e ai fornitori, si evince la preziosità dei materiali usati - quali il blu ultramarino per due dipinti e l’oro destinato ai “fusaroli”, foglie e “soaze” (cornici) - e il grandioso aspetto che il soffitto nel suo insieme dovette avere (Romanelli 1999, pp. 48-53). 

Non si conosce la data della rimozione del complesso dalla sua sede e della relativa dispersione del ciclo. Tuttavia due avvenimenti possono fornire indizi per la ricostruzione della vicenda: nel 1740 il palazzo, di proprietà della commissaria Corner, passa in affitto alla famiglia Spinelli (Olivato, Puppi 1977, p. 205), mentre qualche anno dopo, con la morte di Giovanni di Francesco il 27 ottobre 1798, si estinguono i Corner di San Polo. L’ultimo discendente ha due eredi: Elisabetta, che aveva sposato Almorò Grimani, e Laura, moglie di Alvise Mocenigo I di San Stae (Lauber 2011, pp. 73-96, p. 86).  

Quattro tavole, la Giustizia, la Pazienza e due dei Putti con tabelle, rimangono in Italia, pur attraverso diversi passaggi di proprietà, costituendosi come un nucleo unitario dell’originario soffitto. Saranno infine acquistate dallo Stato nel 1987 da Giovanna di Capua, e destinate al patrimonio delle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Una dispersione frammentaria tocca, invece, alle altre cinque a cominciare da la Carità, che ricompare a Milano dove sarà ceduta, nel 1819, alla Pinacoteca di Brera, che la concederà a sua volta in depositò alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, riunendola agli altri comparti acquistati. Se di un Putto con tabella abbiamo perso le tracce, la Fede, la Speranza nonché un altro Putto con tabella, prendono invece la strada dell’estero, venendo tuttavia rintracciati negli anni grazie al contributo di diversi studiosi italiani e stranieri. L'ultima scomparto in ordine di tempo ad esser stato acquisito, nel 2013, è quello raffigurante la Fede che si trovava presso la collezione di Lady Kennet a Londra. Il suo acquisto (per un importo di 413mila euro) è stato possibile grazie a una raccolta fondi organizzata dalla Soprintendenza Speciale di Venezia e da Fondazione Venetian Heritage, con il contributo economico di una molteplicità di soggetti pubblici e privati. Seguendo quest'ultimo esempio virtuoso, la nuova campagna, a cui congiuntamente mirano Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Gallerie dell'Accademia e Fondazione Venetian Heritage, si prefigge l'obiettivo di raggiungere la somma necessaria per riportare a Venezia questo tassello mancante.

L’incontro ha inoltre permesso, tramite il confronto di diversi punti di vista, di definire le prime idee di allestimento del ciclo completo all’interno delle Gallerie dell’Accademia.

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

A. Del Vita (a cura di), Le Ricordanze di Giorgio Vasari, Arezzo 1929.
L. Caporossi, R. Cavigli, Vasari at Venice: The "Suicide of Judas" at Arezzo, another addendum to the Corner ceiling, in "The Burlington Magazine", CLVIII, n. 1354, 2016, pp. 10-12.
R. Lauber, Nuovi contributi per i dipinti del ‘Camerino Cornaro’. Gioielli di famiglia, del nome di gens Cornelia, in Caterina Cornaro: illusione del regno, atti del convegno di Asolo a cura di Daria L. Olivato-L. Puppi, Mauro Condussi, Milano, Electa, 1977.
G. Manieri Elia, La “Fede” di Giorgio Vasari e il soffitto della “Camera Nova” a Palazzo Corner-Spinelli, in “Ricche minere”, 1 2014, pp. 71-79.
C. Orsi, Vasari a Venezia: un dipinto proveniente da palazzo Corner-Spinelli, Milano 2002.
G. Romanelli, Giorgio Vasari a Venezia, in Studi in Onore di Egidio Martini, a cura di G.M. Pilo, Venezia 1999, pp. 48-53
G. Vasari, Le Vite de’ più eccellenti pittori, scultori ed architetti, a cura di G. Milanesi, Firenze, Sansoni 1871.