L’opera è una versione di un dipinto di Domenico Fetti noto in più esemplari. Il migliore di essi è ritenuto essere quello conservato all’Ermitage di San Pietroburgo che viene eseguito durante il suo soggiorno nella città di Mantova, quale pittore di corte dei Gonzaga (1614-22). La critica ha riconosciuto nell’effigiato il drammaturgo ed attore della commedia dell’arte Francesco Andreini (Pistoia, 1548 c. – Mantova, 1624), presente a Mantova negli stessi anni di residenza del Fetti.
L’indagine psicologica sul personaggio, colto nell’atto di presentarsi allo spettatore esibendo una maschera che ne connota il mestiere, nonché il forte intento realistico, rendono l’opera uno dei ritratti meglio riusciti dell’artista.