Si tratta quasi certamente del San Girolamo di Jacopo Bassano ricordato da Ridolfi e da Verci in casa Widmann a Venezia. Opera capitale di Jacopo Bassano, generalmente datata tra il 1563 e il 1568, all’altezza della Pentecoste e dei Santi Pietro e Paolo di Modena.
Colpisce la monumentalità della figura dell’eremita, portata sul primo piano ma al tempo stesso perfettamente inserita nella natura con un senso di piena armonia. Straordinaria importanza acquista la luce naturale che ha un potere unificante: essa rivela in modo obiettivo l’epidermide delle cose ed al tempo stesso intride la materia frantumandola in tocchi minuti e vibranti. L’ambientazione al crespuscolo comporta una crescita delle penombre ed una valorizzazione dei bianchi che si colorano ed acquistano un’intonazione argentea quasi magica.