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Allestimento temporaneo

Il dipinto arriva alle Gallerie nel 1850, con l’esecuzione del legato testamentario di Maria Felicita Bertrand, vedova del conte Bernardino Renier che, soddisfacendo il desiderio del marito, lasciava al museo un nucleo di opere di particolare valore. L’opera è un tipico esempio della produzione di Sacre conversazioni di Giovanni Bellini, con le mezze figure dei protagonisti disposte in primo piano in un formato di andamento orizzontale. Tale tipologia, particolarmente ricercata dal collezionismo privato veneziano e di terraferma è largamente diffusa tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, proprio a partire dalle formulazioni prodotte da Bellini e dalla sua bottega. Piuttosto diffusa in questo tipo di opere è la presenza di ritratti nei panni di santi (eponimi?), come sembra di poter supporre anche per il realistico volto di san Giorgio sulla destra, sicuramente il brano di più alta qualità del dipinto. Il probabile committente è identificato anche dalle insegne presenti sull’elmo e l’asta raffiguranti una croce rossa, forse da riferire al pellegrinaggio in Terrasanta. Cronologicamente il dipinto è collocato intorno al 1490, subito dopo l’esecuzione da parte di Bellini della Madonna degli alberetti datata 1487, la cui tipologia del gruppo Madonna-Bambino è qui ripresa.