Eseguito tra il 1562 ed entro il 1566, insieme a La messa in salvo del corpo di san Marco e al Ritrovamento di san Marco oggi esposto a Brera, il dipinto rappresenta il miracoloso salvataggio di un saraceno ad opera di San Marco, invocato durante una tempesta. Il fascino dell'opera consiste soprattutto nella drammatica evocazione del mare in tempesta che con onde gigantesche inghiotte uomini e navi e nella maestria nel comporre i corpi dei marinai in torsione, sconvolti dalla furia degli elementi. L'uso abilissimo dei contrasti di luce contribuisce a dare alla rappresentazione un senso fortemente drammatico. Anche qui, come negli altri teleri, Tommaso Rangone, Guardian Grande della Scuola di San Marco e committente dell'opera, viene ritratto tra i marinai con barba bianca e la veste dorata di cavaliere di San Marco. L'inserzione della sua effige provocò reazioni negative tra i confratelli della Scuola tanto che nel 1573 i teleri vennero riconsegnati al Tintoretto affinché rimuovesse il ritratto senza che la richiesta ebbe effettivamente seguito.
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